Anche il make up ha il suo linguaggio. Questo linguaggio si avvale spesso della lingua inglese che consente una versatilità/duttilità/semplicità comunicativa che in italiano molte volte non esiste. Ecco qui un mini-dizionario per capirsi quando si parla di make up, e anche, in generale, di colori.
Taupe: è un colore mix tra il marrone e il grigio e può contenere
diverse percentuali di entrambi. In italiano può essere letteralmente tradotto
con “talpa” o, più comunemente “tortora”. E’ il colore neutro per eccellenza.
A sinistra: ombretto Copperplate di MAC, un taupe freddo a
forte componente grigia con finish matte. A destra: ombretto Nameless della
palette Shattered Face Case di Urban Decay, taupe a predominante componente
marrone con finish shimmer (UD lo definisce satin).
Teal: è il mix tra il blu e il verde. Similmente al taupe, può
contenere percentuali diverse dell’uno o dell’altro colore, diventando un
verde-blu o un blu-verde. Può essere chiaro o scuro e in italiano assegneremmo
a questa gamma il verde acqua, il blu petrolio, il color ottanio.
A sinistra: pigmento Teal di MAC che ha una spiccata
componente verde e un finish shimmer. A destra: ombretto opaco Plumage di MAC
che potremmo quasi definire un “blu petrolio”. NB.: Purtroppo, per qualche strano fenomeno, la foto è ruotata, vedrò di correggerla al più presto.
Cool purple/warm purple: i viola (purple) sono un mix tra i due
colori primari rosso e blu. Possono essere più caldi o più freddi a seconda che
abbiano, rispettivamente, più componente rossa o più componente blu. La
categoria dei viola è molto complessa, e in essa rientrano il lilla (viola chiaro in base blu), il glicine (viola chiaro in base rosa), il malva (mauve, rosa freddo con componente
grigia).
Carrellata di ombretti viola di MAC: Satellite Dreams (finish
shimmer) e Fig. 1 (opaco) sono viola più in base rossa, e quindi caldi mentre
Parfait Amour (finish shimmer) e Indian Ink (matte) sono viola in base blu, cioè
freddi. NB.: Purtroppo, per qualche strano fenomeno, la foto è ruotata, vedrò di correggerla al più presto.
Cool red/warm red: il rosso può contenere più componente blu, e in
tal caso è freddo (cool), o più componente giallo/arancio, e in tal caso risulta
caldo (warm). Discorso simile vale per il rosa
è un colore che si basa su un rosso molto scarico (mixato col bianco). Il rosso mattone è un rosso che contiene
una componente marrone e in genere lo si definisce caldo. Il rosso berry è un rosso che contiene del
violetto/rosa, difficile da definire. Non è comunque un rosso puro.
A sinistra: Supersaturated High Gloss Lip Color in Theodora di
Urban Decay, un rosso bilanciato a tendenza calda. A destra: Russian Red di
MAC, classico rosso freddo con sottotono blu. In verità la differenza non è
moltissima, si vede solo un velo di componente aranciata nel rossetto UD, ma
purtroppo al momento non possiedo rossi a spiccata componente calda (tipo Lady
Danger di MAC).
Coral/peach: Il color corallo (coral) è un mix tra il rosso e l’arancio.
Può essere più o meno spiccatamente aranciato e la percentuale di questa
componente “riscalda” il colore. Il color pesca (peach) è invece un mix tra l’arancio
e il rosa, è quindi un colore più chiaro del corallo. Entrambi questi colori
sono considerati caldi.
La tinta Glossy Stain n. 31 di YSL è un corallo con una buona
componente rossa, mentre il rossetto Kate n. 12 di Rimmel è quasi un arancio.
Il blush di Estée Lauder n. 212 Rosette e il gloss Pupa n. 40 (?) sono color
pesca.
Plum/burgundy: Sono colori che in generale appartengono alla gamma
dei viola, ma possiedono una forte componente rossa. A seconda che la base
viola sia fredda o calda sono più plum (prugna) o burgundy (borgogna). E’ una
categoria di colori comunque molto difficile da definire, e questi colori
sovente presentano altre componenti come il marrone.
L’ombretto Pupa Vamp n. 203 (finish shimmer) può essere
definito un borgogna, mentre il blush (o fard) Breath of Plum di MAC (finish
sheertone, ovvero opaco e poco pigmentato) è un prugna.
Duochrome: può essere qualsiasi colore che contiene dentro di sé
dei riflessi di un colore totalmente differente. Un esempio è il famosissimo
ombretto Club di Mac (o il pigmento Blue Brown che gli è molto simile) che ha
una base marrone calda e dei “glitterini” o componenti metalliche verdi. A
seconda della luce i duochrome possono apparire dell’uno o dell’altro colore.
Il pigmento Blue Brown di MAC sotto diverse angolazioni. E’ molto
difficile fotografare l’effetto duochrome, però si nota abbastanza bene la
presenza di una componente metallica/verde (foto a destra) su una base marrone
calda (a sinistra). Scusate la foto a destra un po’ sfocata.
Finish: è l’”effetto” finale che si ottiene dopo la stesura di un
prodotto make up, sia esso rossetto, ombretto, fondotinta, blush... Può essere
opaco (matte), satinato (satin), perlato (pearl o frost), metallizzato,
glitterato...
Matte: è il finish completamente opaco, senza brillantezza di
sorta, sia essa dovuta a effetto lucido o metallizzato o presenza di glitter
etc... Non riflette la luce. In italiano, oltre che “opaco”, si può usare il
termine “mat”.
Shimmer: con la parola shimmer
(che potremmo tradurre con “luminoso”) si indicano in generale tutti i finish
che danno, appunto, luminosità tramite glitter, particelle perlate, iridescenti,
riflettenti.... vi sono diverse gradazioni e tipologie di questo effetto. Personalmente
preferisco, tranne in casi particolari, parlare in generale di shimmer e non della specifica tipologia,
perché è spesso molto difficile distinguerla. Tra l’altro ciò che per esempio
può essere “satin” per una casa cosmetica, può essere “frost” per un’altra.
Sheer: significa semplicemente poco coprente, e sovente poco pigmentato. In pratica attraverso il colore del prodotto (sia esso un ombretto, un rossetto, un blush) si intravvede quello della pelle.
Sheer: significa semplicemente poco coprente, e sovente poco pigmentato. In pratica attraverso il colore del prodotto (sia esso un ombretto, un rossetto, un blush) si intravvede quello della pelle.
Satin: è un tipo di finish che è molto simile al matte ma con una
leggerissima luminosità. Spesso sono poco distinguibili dai matte.
Pearl/metallic/frost: il perlato
è un tipo di finish abbastanza shimmer
che presenta una certa iridescenza, il metallizzato
è estremamente shimmer, ha una
lucentezza, appunto, metallica. Frost
è un termine che è spesso utilizzato da Mac a indicare una sorta di effetto “ghiacciato”,
molto simile al pearl ma più carico.
Glitter: Effetto shimmer
dovuto, appunto, alla presenza di glitter, che possono però coesistere su una
base opaca o satinata. I glitter possono essere di diverse dimensioni.
Glowy/dewy: è un finish luminoso dovuto alla lucidità/cremosità del
prodotto e spesso si associa alle basi (creme, fondotinta). Per i rossetti, ad
esempio, si parla di ”effetto glossato”, per gli ombretti di effetto “bagnato”.
Iridescent: è l’effetto “madreperla” o “cangiante”. Diciamo che può
essere un finish duochrome dovuto alla presenza di particelle riflettenti che a
seconda della luce riflettono più colori, diversi comunque dalla base del
prodotto (es. iridescenze azzurre su fondo bianco)
Ombretto Vellum di MAC (Pro). Nella cialda si presenta
bianco, ma una volta steso mostra bellissime iridescenze violetto/azzurrine.
Uno degli ombretti più particolari di MAC (anche se possiedo dei dupes). NB.: Purtroppo, per qualche strano fenomeno, la foto è ruotata, vedrò di correggerla al più presto.
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